Cosa si intende con welfare aziendale non erogato? In generale, il welfare aziendale si riferisce alle prestazioni non monetarie che un’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti. Questi benefici possono includere, ad esempio, la copertura sanitaria integrativa, la previdenza complementare, i buoni spesa o altri servizi come il supporto per la cura dei familiari o l’accesso a programmi di benessere.
Il welfare aziendale non erogato
Il welfare aziendale non erogato si riferisce a quei benefit che, pur essendo stati messi a disposizione dei dipendenti, non sono stati utilizzati e quindi non sono stati convertiti in valore monetario o non sono stati trasferiti a un’altra persona.
In altre parole, se un dipendente non utilizza il proprio buono spesa o non richiede la copertura sanitaria integrativa, il valore di quei benefit non erogati rimane all’interno dell’azienda.
Ciò che preoccupa molti datori di lavoro è cosa succede se un dipendente non utilizza tutto il valore economico del welfare aziendale. In questo caso, il valore non utilizzato rimane a disposizione del datore di lavoro, ma è possibile adottare soluzioni alternative per utilizzare i fondi in modo efficace e vantaggioso per l’azienda e i suoi dipendenti. Le opzioni previste per i residui dei buoni welfare (per le quali non è prevista la monetizzazione) sono diverse e andrebbero attivate con soluzioni personalizzate.
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Il libro sul welfare aziendale di Riccardo Zanon è molto utile a tutti gli imprenditori che vogliono capire come utilizzare questa arma potentissima per migliorare il clima aziendale, la reputazione dell’azienda e il fatturato. Il welfare aziendale è un arma eccellente e molti imprenditori non conoscono tutti i segreti per gestire il proprio costo del lavoro.
Cosa prevede il welfare aziendale?
Il welfare aziendale prevede l’erogazione di servizi di natura culturale, ricreativa e sportiva. Queste iniziative hanno lo scopo di favorire un clima di benessere all’interno dell’azienda. Un altro aspetto importante del welfare aziendale riguarda la possibilità di offrire ai dipendenti opportunità di formazione professionale, attraverso corsi di aggiornamento o master specifici. Questo tipo di iniziativa ha lo scopo di incrementare le competenze dei dipendenti, favorendo così la crescita professionale e personale. La formazione consente alle aziende di mantenere un vantaggio competitivo sul mercato, grazie alla presenza di personale altamente qualificato.
Il welfare aziendale può prevedere anche l’erogazione di servizi di natura sociale (borse di studio per i figli dei dipendenti, contributi per l’acquisto di abitazioni o l’assistenza a persone con disabilità). Lo scorso anno, per contenere il caro energia alcune aziende hanno erogato bonus per le utenze domestiche.
Queste iniziative hanno lo scopo di promuovere una maggiore coesione tra i dipendenti, creando un ambiente più sereno e produttivo all’interno dell’azienda. Alcune iniziative molto apprezzate, che non appartengono propriamente al welfare aziendale, consistono nel regalare gadget con il logo aziendale, un omaggio sempre gradito anche ai clienti.
L’imprenditore dovrebbe incoraggiare attivamente i dipendenti ad usufruire dei benefit aziendali, promuovendo le opportunità di crescita professionale e personale offerte dal welfare aziendale. Un altro modo per incentivare l’utilizzo dei benefit aziendali è fornire un feedback costante ai dipendenti sull’utilizzo dei benefit.
Come utilizzare il welfare aziendale non erogato?
Nonostante tutto ciò, cosa succede se un dipendente non utilizza i beni e i servizi a disposizione? La monetizzazione dei residui, come già detto, è vietata. Queste somme possono essere riutilizzate in un piano successivo e ti permettono di continuare a premiare i tuoi dipendenti.
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